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“Intelligenza artificiale : opportunità e rischi”

Oltre 50 milioni di euro di effetto leva sul nord Ovest, partecipazione ad oltre 2.000 progetti con una media del 35% di successi, 160 ricercatori oggi impegnati, oltre 1.300 persone transitate, 400 tesi, 1.600 pubblicazioni, questi sono i dati di Fondazione Links il cui Direttore Generale, l’ingegner Stefano Buscaglia è stato gradito ospite della nostra serata 1993 con una relazione dal titolo “Intelligenza artificiale : opportunità e rischi”

Fondata nel 2019 Links è un centro di ricerca privato di riferimento per le tecnologie ITC (Information and Communication Technologies) e sui temi di sviluppo urbano e patrimonio culturale, l’anello di congiunzione tra il mondo accademico  e quello delle imprese, start up e istituzioni.

Attualmente sta lavorando su oltre 200 progetti collaborando con oltre 500 soggetti tra cui 81 aziende italiane con un budget annuale di 17 milioni di euro di cui solo cinque come contributo della Fondazione Compagnia San Paolo, una dei soci fondatori insieme al Politecnico di Torino.

Da sempre è impegnata a portare a maturità e trasferire tecnologie emergenti e, tra queste, quelle che avranno maggior impatto sulla società e sui sistemi economici.

Oggi, una di queste tecnologie è sicuramente quella che riguarda lo sviluppo e l’applicazione dell’intelligenza artificiale.

Nel rapporto essere umano – intelligenza artificiale esistono timori e tremori: se da un lato le macchine ci consentono di fare cose inimmaginabili e possono aiutarci nella ricerca scientifica, nel lavoro e nel progresso dell’intera società, dall’altro ragionano in un modo totalmente diverso dall’uomo. Non sanno autonomamente quali mezzi debbano essere evitati nel raggiungimento di un obiettivo, non sanno quali variabili debbano essere considerate ad esclusione di quelle di cui sono state informate ma, in una certa misura, apprendono e ragionano in modo autonomo, riescono a trovare “scorciatoie” per raggiungere il risultato. (i)

Inoltre, nelle mani sbagliate, le stesse macchine possono aggirare i paletti dell’etica e del diritto arrivando a manipolare e raggirare  le persone.

Per questo è diventata assolutamente necessaria e indispensabile il regolamento che definisca gli usi leciti in cui le macchine possano essere utilizzate, in una locuzione: “le tenga a bada”.

Tutto il mondo quindi si sta dotando di regolamentazioni volte a regolare, limitare, normare l’uso dell’intelligenza artificiale all’interno della società.

Il Parlamento europeo ha approvato il 14 giugno dello scorso anno  il regolamento denominato Artificial Intelligenge Act, (AI Act) destinato a disciplinare l’impiego nell’Unione europea, facendo così diventare l’Europa la prima entità sovranazionale a dotarsi di una legge tesa a regolamentare l’intelligenza artificiale. 

Il regolamento pone in assoluto primo piano la tutela dei diritti e della privacy dei suoi cittadini, infatti si legge nel primo paragrafo: “Lo scopo del presente regolamento è promuovere la diffusione di una intelligenza artificiale antropocentrica e affidabile e garantire un elevato livello di protezione della salute, della sicurezza, dei diritti fondamentali, della democrazia e dello Stato di diritto, nonché dell’ambiente, dagli effetti nocivi dei sistemi di intelligenza artificiale nell’Unione, sostenendo nel contempo l’innovazione e migliorando il funzionamento del mercato interno” 

E’ sintomatico della preoccupazione del legislatore europeo il fatto che prima venga la necessità di una intelligenza artificiale umanocentrica e affidabile e solo secondariamente quella dell’innovazione e del corretto funzionamento del mercato.

Il tentativo del Legislatore europeo è quello di bilanciare le istanze di innovazione sul piano tecnologico ed economico per renderle al passo con quelle degli altri paesi con la salvaguardia dei diritti cardine dell’Unione europea, soprattutto quelli legati alla libertà individuale e alla privacy, mettendo in evidenza, ha sottolineato il relatore, una grande attenzione alla dimensione etica : basti pensare al divieto di utilizzare la categorizzazione biometrica per estrapolare dati sensibili o quello dell’uso di  sistemi di IA per il riconoscimento delle emozioni nei luoghi di lavoro e nelle istituzioni educative.

Diritto e tecnologia con tutti i loro incroci in materia di etica, economia e politica sono, ha concluso l’ingegner Buscaglia, i due grandi campi in cui si gioca la partita per raggiungere una efficace integrazione tra intelligenza artificiale, mercato globale e società civile.

Grazie al nostro relatore abbiamo potuto confrontarci su un tema di grandissimo interesse ed attualità che ha coinvolto i soci del Club in un dibattito intenso.

Siamo certi che l’argomento potrà ancora essere trattato in futuro anche per seguire gli sviluppi e le novità relative ad una realtà che, ci piaccia o meno, coinvolgerà sempre più aspetti della nostra vita futura e che possiamo permetterci di ignorare.

  • Vi ricordate di Rachel Rosen, il robot che piange quando brutalmente Deckard le rivela la sua realtà di robot, si offende, si inorgoglisce, sorride, si sconvolge quando scopre che i suoi ricordi di infanzia sono semplici innesti nella sua memoria ma, alla fine,  si innamora?

Nuovamente da Blade Runner di Ridley Scott, anno 1982, tratto da “I cacciatori di androidi” di Philiph K. Dick con Harrison Ford e Rutger Hauger – Rachel è interpretata da Mary Sean Young