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“LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA IN ITALIA”

Cultura :  Insieme di conoscenze che concorrono a formare la personalità e ad affinare le capacità ragionative di un individuo.  (i)

Inizio, come talvolta mi accade, dal termine della interessantissima serata, la nostra 2028,  che ha visto la relazione di Mario Garavoglia sullo stato dell’arte della giustizia italiana e sulle recentissime proposte di modifiche e in particolare dall’ultimo dei numerosi interventi che si sono susseguiti al termine della stessa, quello di Federico Moine che ha sottolineato come il Rotary, nella sua visione, sia sì partecipazione, sia sì condivisione ma debba essere anche cultura, proprio come è stata la passata serata grazie all’intervento preciso, puntuale, chiarissimo di Mario

Il relatore ha messo in evidenza quelli che sono i punti qualificanti delle modifiche che il nostro Governo ha proposto nei riguardi della giustizia in Italia: separazione delle carriere dei giudici, sorteggio degli stessi per la nomina del Consiglio Superiore della Magistratura e modifiche in relazione alle competenze dello stesso.

Sono modifiche che vanno a toccare gli articoli 101/110 della nostra Costituzione, rubricati al  Titolo IV, Sezione I, e che quindi necessitano di una maggioranza parlamentare qualificata che l’attuale Governo non riesce ad ottenere e quindi si dovrà necessariamente procedere ad un referendum popolare per la loro approvazione.

La prima modifica proposta, che è quella che maggiormente accende gli animi, è quella relativa alla separazione della carriere dei giudici e quindi alla divisione tra Magistratura giudicante e Magistratura requirente.

Attualmente, ai sensi dell’articolo 11 del Codice di Procedura Penale il passaggio dalla funzione di Pubblico Ministero a quella di Giudice, e viceversa, è vietata nei limiti territoriali del Distretto e al di fuori di questi limiti il passaggio può essere chiesto una sola volta.

Questa separazione avrà come ulteriore conseguenza la creazione di due Consigli Superiori e  quindi modifiche ad altri articoli della Costituzione.

I fautori della separazione evidenziano la necessità di uno snellimento della struttura attuale, ove giudici e pubblici ministeri appartengono allo stesso ordine, che ha radici nell’impostazione del codice del 1941 e soprattutto sulla necessità che il magistrato giudicante sia un controllore terzo e parziale rispetto sia al rappresentante dell’accusa sia a quello della difesa, proprio come recita l’articolo 111 della Costituzione secondo cui “ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale”

Proprio su questo punto, Mario ci h fatto notare che, sino alle modifiche apportate al cpp negli anni 1988/1999, il Pubblico Ministero sedeva a fianco del Giudice e ancora oggi PM e Giudice escono dall’aula attraverso la stessa porta.

I contrari a  questa modifica  vedono nella separazione delle carriere una possibile riduzione delle garanzie di  libertà e indipendenza del PM che potrebbe essere controllato dal potere esecutivo e, operando a stretto contatto con la Polizia Giudiziaria,  organo proprio dell’esecutivo, divenire una sorta di superpoliziotto, come avviene negli Stati uniti dove però, non lo si deve dimenticare, il procuratore Capo è di nomina elettiva.

Mi pare di aver capito che sia il nostro relatore che la quasi totalità dei presenti siano convinti che la separazione delle carriere non implichi una tale subordinazione ma, all’opposto, miri a garantire che il giudice sia realmente terzo rispetto alle parti in causa.

La seconda modifica proposta riguarda la nomina dei magistrati al CSM : oggi sono gli stessi giudici che eleggono i loro rappresentanti ma queste nomine sono spesso e volentieri frutto di accordi tra le varie correnti esistenti all’interno della magistratura stessa che finiscono per spartirsi vicendevolmente le nomine.

Con il sorteggio, che sarà disciplinato da una legge ad hoc, questo non potrà più accadere.

All’interno della Magistratura l’opposizione decisa e unanime è quella relativa alla terza modifica proposta: quella relativa alle competenze del Consiglio.

Oggi è il Consiglio a decidere sulle azioni disciplinari intraprese verso i giudici per cui siamo al paradosso del controllato che è anche controllore ed è chiaro come una tal modifica, qualora entrasse in vigore, indebolirebbe il potere dei magistrati.

Queste modifiche, ha concluso il relatore, sono il necessario completamento all’iter costituzionale per giungere all’attuazione di un giusto processo con il giudice veramente terzo ed imparziale.

Numerosi gli interventi dei soci presenti che hanno concluso la piacevolissima e utilissima relazione di Mario, ad onore del quale dobbiamo anche aggiungere che, anche nella serata del suo compleanno, ha voluto onorare il suo impegno rotariano.

Ancora auguri, grande Mario !

All’interno di questa riuscitissima serata, anche un momento importante per la vita del Club; è infatti, presentato da Andrea Cavalot, entrato a far parte del Moncalieri il dottore Gabriele Pozzo, Direttore del Reparto di Chirurgia Generale dell’Ospedale Santa Croce.

A lui il nostro benvenuto e i nostri migliori auguri di Buon Rotary.

  • Dizionario di italiano Sabatini Colletti