Insieme per renderci utili alla comunità
 

Torino e il Piemonte: la fabbrica e la cultura”.

La nostra serata 2021, ha visto la gradita presenza di due Consiglieri Regionali, Laura Pompeo nostra socia onoraria e Daniele Valle che, di fronte ad una platea che comprendeva alcuni soci del Torino Sabauda e Presidente e Segretario del Rotary Club Carignano oltre a molti altri ospiti, ci hanno intrattenuto con una relazione a due voci dal titolo “Torino e il Piemonte: la fabbrica e la cultura”.

Per prima, dopo la conviviale, ha preso la parola Laura Pompeo che ha trattato il tema della cultura e del turismo nella nostra Regione.

Il Piemonte oggi supera i 4 milioni di abitanti in 1180 Comuni sui 7896 presenti in tutta la penisola ed è la seconda regione d’Italia per estensione.

La sua natura è di regione industriale ma oggi è anche caratterizzata da una grande crescita culturale. Tra i vari settori, Agricoltura, Industria e Servizi sono proprio questi ultimi ad avere avuto la più grande crescita post-pandemia : quasi 90 mld a fronte del 40 dell’industria e a1 2 dell’agricoltura. Oggi il Piemonte si pone in nona posizione nella classifica delle regioni italiane per numero di turisti con quasi diciassettemila presenze nell’anno appena trascorso.

La più grande trasformazione è avvenuta sicuramente nel capoluogo: Torino non è più la città fabbrica degli anni del boom industriale ma sta divenendo una città culturale.

La svolta è avvenuta nel 2006 con le Olimpiadi Invernali che sono state una grande occasione di rinascita e la rivelazione di una regione e anche di una città poco conosciuta. (i)

Gli spazi convertiti sono stati innumerevoli: le Officine Grandi Riparazione, il Lingotto; grandissima è stata la crescita museale e culturale con una modifica anche dello stile di vita.

Torino è oggi, ha detto la nostra relatrice, una città d’arte:

una città museale con il museo Egizio, il Museo del Cinema, la GAM, i Musei Reali,;

una città ricca di festival con il TorinoFilmFestival, Artissima, MITO, di grandi eventi :ATP Finals, Salone Internazionale del Libro; di musica con il Teatro Regio, l’Orchestra della Rai, il  Conservatorio, l’Auditorium Agnelli al Lingotto e ancora teatri, biblioteche spettacoli dal vivo.

Torino città ricca di cultura e citta con grandi numeri per il turismo : +23,5% le presenze del 2024 rispetto al 2015, quasi 72mila i lavoratori del turismo nella regione, ricavi pari al 10% del PIL regionale.

La cultura diventa quindi per Torino la “nuova fabbrica” e la città si trasforma in città europea, accogliente, sostenibile con una identità urbana ridefinita con riflessi importanti sull’intero Piemonte: cultura + enogastronomia+ ecologia, Langhe, Monferrato, montagne, laghi, terme, centri storici.

La cultura e il turismo, ha concluso la relatrice, devono essere visti come motori di sviluppo.

Dopo Laura ha preso la parola Daniele Valle, anch’esso consigliere regionale e vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale, che ha evidenziato le criticità del sistema sanitario piemontese in gran parte imputabili al piano di rientro per i debiti verso lo Stato degli anni passati.

Un altro elemento da non sottovalutare è anche la natura del territorio piemontese: siamo la seconda regione per estensione territoriale in Italia, quella che ha il maggior numero di comuni e con buona parte del territorio montano e quindi non facilmente raggiungibile in caso di necessità.

A ciò si deve aggiungere, ha onestamente riconosciuto, che l’alternarsi delle diverse forze politiche alla guida della Regione non ha portato stabilità, coordinazione  e programmazione condivisa  nel lungo termine, visto che ciascuna andava a modificare le scelte della precedente.

Questa è una verità che noi moncalieresi abbiamo vissuto e viviamo in diretta da anni per quanto riguarda il comune dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale, prima Moncalieri, poi Chieri ora, sembrerebbe definitivo ma il condizionale non ci sta male, Poirino.

Nello specifico poi i mali della sanità sono essenzialmente le liste di attesa infinite, i pronto soccorso affollati, l’endemica carenza di medici e infermieri (ii) che costringe al ricorso ai cosi detti gettonisti, medici ed infermieri appunto che vengono chiamati a lavorare per un singolo turno, a “gettone”, e che svolgono attività di libera professione ad un costo per la struttura sanitaria decisamente più alto rispetto ai professionisti dipendenti.

Altro punto dolente poi è la mancanza di attenzione a temi critici come i disturbi alimentari, il gioco d’azzardo patologico, le malattie rare.

Numerosi sono stati gli interventi, soprattutto dei medici presenti : Andrea Cavalot e Alberto Mocellini hanno interagito con il relatore soprattutto in relazione al numero degli ospedali oggi esistenti sul nostro territorio, alla necessità di accorparli per poter dare servizi più efficienti con particolare attenzione al nuovo ospedale che dovrebbe sorgere in Poirino e dovrebbe raggruppare quelli oggi in essere a Moncalieri, Carmagnola e Chieri.

L’ultimo intervento è stato di Angelo Pescarmona che ha difeso a spada tratta la sanità piemontese che, con tutte le sue innegabili carenze, è pur sempre una delle migliori in Italia.

Un sentito applauso ha salutato i due relatori e il Presidente ha concluso la serata omaggiandoli  della nostra più recente pubblicazione contenente i bollettini più significativi delle nostre ultime mille serate.

  • Vi riporto qualche riga di una brano trovato in rete che potrete leggere integrale nel bollettino 1385 del 14 marzo 2006:

Ho visto Torino:

Questi occhi hanno visto cose che voi umani non potete neanche immaginare…..

Ho visto gente in giro per le strade e per le piazze sino alle 7 del mattino.

Ho sentito un californiano dire che dell’Italia conosceva solo Roma e Firenze ma Torino” anche se first time qui, mi piace molto, molto, molto”.

Ho visto gente che parla altre lingue innamorarsi dei luoghi della mia città.

Ho sentito finalmentee l’orgoglio di essere nato a Torino

Ho visto una città che nelle mie migliori previsione mai mi sarei aspettato di vedere.

i   Il Piemonte ha preso mille medici negli ultimi sei anni.