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La risposta se ne va nel vento

Un’altra serata dedicata alla questione ucraina con un ulteriore collegamento con Padre Albano nella sua residenza di Baia Mare in Romania. Nonostante l’impegno di Gennaro Vivarelli, nostro gradito ospite, e di Michele Palumbo la tecnologia ci ha tradito e non siamo riusciti ad approntare la video conferenza ma abbiamo dovuto accontentarci di sentirlo telefonicamente.

Con la sua consueta positività, nonostante il periodo difficilissimo, Padre Albano ci ha raccontato del suo recente viaggio sino a Leopoli dove, sotto i bombardamenti russi, ha consegnato diverse tonnellate di materiale ed ha visto la “nostra” ambulanza ricoverare quattro feriti e fuggire tra le bombe.

Fra una settimana tornerà nuovamente al fronte con un ulteriore convoglio, sempre sotto scorta da parte dell’esercito ucraino.

Ci ha confidato che in Ucraina manca veramente di tutto : viveri, medicinali, acqua; gli ospedali stessi sono allo stremo per la mancanza di bende, disinfettanti, antidolorifici, antibiotici e di ambulanze per il trasporto feriti che sono continuamente all’opera. Queste mancanze sono sentite anche dai militari verso i quali è difficile ogni forma di approvvigionamento.

Dal punto di vista militare gli ucraini hanno riconquistato oltre 50 km di fronte, Mariupol resiste ancora e nel nord est del paese è in corso un forte contrattacco delle forze ucraine ed il morale, anche tra la popolazione, sia pure stanca e spaventata, è alto.

Ci ha raccontato della grande considerazione in cui nel paese vengono tenuti gli italiani in quanto non solo hanno mandato e continuano a mandare aiuti ma sono presenti sul posto a prestare la loro opera umanitaria.

Ha poi concluso ribadendo la propria certezza che il Rotary, segnatamente in nostro, saprà nuovamente affiancarlo nella sua opera di aiuto e soccorso.

Michele Palumbo, ringraziando Padre Albano per il collegamento, ha ribadito che il Club si sta muovendo per riuscire ad inviare, tramite Brams, una nuova ambulanza per trasporto feriti.

NdR : Al momento in cui mi leggete, il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Amici di Brams ha già deliberato l’acquisto, con le sue sole forze e senza alcun aiuto economico esterno, di questa  ulteriore ambulanza dotata di defibrillatore e si sta adoperando per inviarla in Romania.

La serata è poi proseguita con la relazione del generale di Brigata dei Carabinieri Angelo Buono, genovese di nascita ma da anni residente in Torino e socio  del Rotary Club Torino 150 che ci ha intrattenuto su un ambito specifico di ogni guerra, ovverosia le azioni che vengono considerate crimini di guerra.

L’attualità dell’argomento ha spinto i soci presenti a porre moltissime domande al Generale al termine del suo intervento, domande che hanno spaziato dagli aspetti tecnici della guerra in corso, all’utilizzo di determinate strategie; dalla presunta durata della stessa da parte degli addetti ai lavori alla estrema difficoltà nel valutare il confine tra azione di guerra e crimine; dalla difficoltà di istruire processi per crimini di guerra alle misure eventualmente applicabili nell’immediato ai soggetti che se ne siano resi colpevoli.

Su tutte, vi riporto le risposte del generale a due di queste domande :

la prima, relativa ai tempi : l’idea degli esperti è che la guerra non possa terminare prima della fine dell’anno in corso, sempre che si possa trovare una strada che permetta alla Russia di “salvare la faccia” dinnanzi al mondo.

La seconda sulle armi e sulla temuta escalation verso una guerra nucleare : secondo il Generale parrebbe difficile ipotizzare l’uso di armi atomiche, ancorché tattiche, ovverosia di potenza limitata, data la vicinanza del teatro di guerra alla Russia e quindi la possibilità che gli effetti delle radiazioni possano anche interessare il paese di chi le utilizza.