“La casa dei secoli è il Palazzo Madama.
Nessun edificio racchiude tanta somma di tempo, di storia, di poesia.
Palazzo Madama è come una sintesi di pietra di tutto il passato torinese, dai tempi delle origini, dall’epoca romana, ai giorni del nostro Risorgimento.” (i)
In effetti Palazzo Madama offre una unione di duemila anni di storia, da antichissima porta orientale della colonia romana Augusta Taurinorum a casaforte difensiva, a castello vero e proprio, simbolo del potere Sabaudo.
Nel cuore di Torino, in quello che doveva essere il castrum romano, sorge su quella che al tempo della colonia romana era chiamata la Porta Pretoria, l’ingresso alla città dal lato orientale, quello del Po; il palazzo fu poi chiamato così perché abitato prima da Madama Cristina di Borbone-Francia detta appunto la “prima madama reale” e poi da Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, la “seconda madama reale” e proprio per volontà di quest’ultima nel 1716 venne disegnata l’attuale facciata dall’architetto di corte Filippo Juvarra.
Proprio in questo gioiello della nostra città, dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco come parte del sito delle residenze sabaude, grazie all’interessamento di Barbara e Giovanni Radis, si è tenuta l’ultima serata dell’anno, la nostra numero 1961, come da tradizione dedicata allo scambio degli auguri natalizi.
Grazie ai nostri anfitrioni, la direzione del palazzo ha permesso ai presenti di salire sulla torre ed ammirare la splendida vista della nostra città illuminata dalle luci del Natale a 360° : dalla Basilica di Superga, alla Mole Antonelliana, al monte dei Cappuccini, alla splendida piazza Castello, alla Chiesa di San Lorenzo per finire alla cupola del Guarini; uno spettacolo incredibilmente bello che non avevo mai avuto modo di vedere e per il quale non mi stancherò di ringraziare Gianni e Barbara.
Agli stessi dobbiamo anche la graditissima sorpresa di aver potuto vedere le foto scattate durante la serata praticamente in diretta sul mega schermo di cui è dotata la sala ove si è svolta la conviviale.
Dopo l’aperitivo nella Sala delle Guardie, proprio a fianco della sala del Senato che accolse nel 1848 il Senato subalpino diventato poi nel 1861 il primo Senato del Regno d’Italia, la conviviale si è tenuta nella splendida Sala delle Feste e dei Fasti, superbamente affrescata nel 1663 da Gian Paolo Recchi.
La sala ha accolto i numerosi soci, le gentili signore e i loro ospiti oltre alle nostre “colonne” Francesca e Bettina : a tutti, dopo il tocco della campana e l’onore alle bandiere, il Presidente Radis ha rivolto il suo benvenuto.
Nel proprio intervento il Presidente ha voluto mettere in risalto, soprattutto per gli ospiti che ancora poco la conoscono, la natura del nostro Club che ha definito il “Club del fare”, attivo, decisionista, intraprendente, magari insofferente alle regole imposte dall’alto ma sempre pronto a rispondere alle richieste di aiuto che gli vengono rivolte, grazie proprio alla presenza di queste caratteristiche in tutti i suoi soci che, dal soldato semplice al generale di corpo d’armata, si spendono per raggiungere gli obiettivi.
E per rendere merito di questa intensa attività, il Club ha voluto premiare il Past President Dino Artusio, che tanto si è impegnato nel suo anno di presidenza appena concluso; come ha fatto notare il vostro scrivano che il Presidente ha voluto accanto a sé per la consegna, la P.H. è impreziosita da due pietre dure blu, a significare che non è la prima che Dino si è meritata, a riprova della sua lunga e proficua attività nel Club.
Dopo la consegna della onorificenza, la lettura degli ospiti presenti tra i quali figurava anche Padre Albano, appena rientrato in Italia dalla Romania per rivedere la propria famiglia e per chiedere ulteriori aiuti per la popolazione ucraina che ha estremo bisogno di abiti pesanti che le permettano di combattere il freddo dell’inverno, costretta come è dalla guerra a vivere in rifugi di emergenza.
Come nel famoso discorso della corona pronunciato da Vittorio Emanuele II nel 1859, (ii) anche il nostro Club non è rimasto insensibile al grido di aiuto rivoltogli e, oltre a medicinali, cibo e vestiti, sta concludendo l’acquisizione dall’ASL TO5 di un furgone Fiat Ducato che sarà inviato in Ucraina per supportare quella che Padre Albano ha, nel suo breve intervento, chiamato “Operazione Cicogna” nella quale, sulla falsariga di una operazione studiata dai tedeschi durante l’ultima guerra mondiale – l’utilizzo di piccoli aerei per portare aiuti all’esercito in rotta dalla Russia – gli aiuti passano dalla Romania all’Ucraina proprio grazie a piccoli mezzi di trasporto.
Dopo l’intervento di Padre Albano, ha rivolto un breve saluto anche Don Maurizio De Angelis che, pensando alle difficoltà che tante persone stanno affrontando nel mondo intero, ha auspicato un “natale di piccolezza” in cui la vicinanza, l’amore, la solidarietà trionfino su regali e lustrini.
Durante la conviviale l’ormai veterano Alberto Ferro e le “nuove leve” Ginevra e Sofia Cavalieri, affiancate da Sara Gallina e dalla nostra Prefetto, sono passate tra i tavoli per la vendita dei biglietti della nostra tradizionale lotteria.
Il raccolto è stato molto soddisfacente : 1.140 euro che sono destinati ai premi della XXIV edizione del Concorso Alfredo Giugiaro, il che conferma che siamo davvero una grande squadra e una grande famiglia.
Tre bellissimi premi in palio : una grande confezione di prodotti per la bellezza dell’Erboristeria Magentina, offerti da Dino Artusio, che è stata vinta da Teresita Gobino; un tourinot gigante, offerto dal nostro Mastro cioccolatiere Guido Gobino, che è andato alle due felicissime giovani Cavalieri e due bottiglie di champagne offerte dall’agenzia dalle Generali Italia di Federico Serrao, che contribuiranno ad innalzare il tasso alcolico del natale di Maria Maddalena Lucchetti.
Terminata la lotteria è intervenuto Mario Garavoglia che ha invitato i presenti ad acquistare le bottiglie di vino etichettate dal Rotary e dalla Società Dante Alighieri di Torino per finanziare il progetto della società per l’insegnamento della lingua italiana agli stranieri.
Ancora gli auguri del Presidente e il tocco della campana hanno chiuso la riuscitissima serata.
Lasciatemi concludere con un ultimo ringraziamento a tutti i soci e alle loro famiglie per aver contribuito, ciascuno a proprio modo e con il proprio apporto – dall’aiuto nell’organizzazione alla presenza, ai sorrisi e agli abbracci durante la serata – a rendere questa nostra natalizia calda e magica come il nostro club sa fare.