“L’età degli dei nella quale gli uomini gentili credettero vivere sotto divini governi, e ogni cosa esser loro comandata con gli auspici e gli oracoli, che sono le più vecchie cose della storia profana; l’età degli eroi, nella quale dappertutto essi regnarono in repubbliche aristocratiche, per una certa da essi rifiutata differenza di superior natura a quella de’ lor plebei; e finalmente l’età degli uomini, nella quale tutti si riconobbero esser uguali in natura umana, e perciò vi celebrarono prima le repubbliche popolari e finalmente le monarchie, le quali entrambe sono forma di governi umane”
Perché, vi chiederete, iniziare il resoconto di una serata dedicata alla finanza con una citazione di Giambattista Vico, filosofo, storico e giurista ,vissuto a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, che criticò l’affermarsi e lo sviluppo del razionalismo moderno preferendovi l’antichità classica?
Fermamente convinto che la storia fosse caratterizzata dal continuo ripetersi di tre cicli, le età di cui sopra, Vico formulò quella che è comunemente nota come la teoria dei corsi e ricorsi storici cui ha fatto riferimento Andrea Cavalot nella presentazione del nuovo socio Angelo Pescarmona con cui aveva già lavorato parecchi anni addietro e da cui si era poi allontanato, per ritrovarlo oggi Direttore Generale dell’ASLTO5 in cui anche lui opera.
Un nuovo socio che sicuramente saprà portare ulteriore nuova linfa al club e anche alla nostra Associazione Amici di Brams in un periodo di grande fermento per via della guerra in corso così vicina alle porte di casa nostra.
La serata, vi dicevo, è stata dedicata alla finanza con gli interessanti interventi di Walter Barbetta, consulente patrimoniale certificato di Sanpaolo Invest gruppo Fideuram ISPB e Gianluca Ielapi – Senior Sales Manager di Schroder Investment Management S.A.
Walter Barbetta ha iniziato il proprio intervento affermando la necessità di pianificare il futuro con metodo e sottolineando l’importanza che in questo deve avere il consulente finanziario : non è più il tempo del “fai da te” ma è necessaria l’opera di chi sappia cosa, come e quando operare per migliorare le condizioni di chi si affida a lui.
Deve essere una sorta di architetto delle scelte finanziarie, più razionale e meno emotivo del diretto interessato per quale, ha sottolineato, ogni perdita viene sentita cinque volte in più di ogni guadagno.
Come riuscire ad esserlo lo ha spiegato Gian Luca Ielapi parlandoci di finanza comportamentale, di investimenti sostenibili, teoria sostenuta dall’economista statunitense Richard Thaler, Nobel per l’economia nel 2017, secondo la quale i comportamenti positivi e virtuosi possono essere incoraggiati non tanto dalla paura di multe e sanzioni quanto da condizionamenti positivi per i quali comportarsi bene diventa “più facile”
Ma come misurare la sostenibilità di un investimento ?
Attraverso i tre criteri ESG che si utilizzano in ambito economico per analizzare l’investimento non solo dal punto di vista puramente economico ma anche sotto gli aspetti di natura ambientale, sociale e di governance. Infatti ESG è l’acronimo di Environmental che riguarda l’impatto su ambiente e territorio; Social che comprende tutte le iniziative di carattere sociale e Governance che riguarda gli aspetti interni all’azienda e alla sua amministrazione.
I criteri ambientali esaminano il modo in cui un’azienda contribuisce alle sfide ambientali (rifiuti, inquinamento, emissioni di gas a effetto serra, deforestazione e cambiamenti climatici) e le sue performance in tal senso. I criteri sociali analizzano il modo in cui l’impresa tratta le persone (la gestione del capitale umano, la diversità e le pari opportunità, le condizioni di lavoro, la salute e la sicurezza e la vendita abusiva di prodotti), mentre i criteri di governance valutano il modo in cui un’azienda è amministrata (remunerazione dei dirigenti, strategia e pratiche fiscali, corruzione e abuso d’ufficio, diversità e struttura del consiglio).
L’idea al centro dei fattori ESG è semplice: le imprese hanno maggiori probabilità di avere successo e di generare ottimi rendimenti se creano valore per tutti i soggetti interessati, ossia dipendenti, clienti, fornitori e la società in generale, non solo per i loro proprietari.
Di conseguenza, l’analisi ESG si concentra sul modo in cui le aziende operano nella società e su come ciò influisce sulle loro performance attuali e future e non riguarda solo ciò che l’azienda sta facendo oggi perché un esame delle tendenze future è essenziale e dovrebbe includere intrinsecamente i cambiamenti dirompenti che possono avere conseguenze significative sulla redditività futura di un’azienda o sulla sua stessa esistenza.
Oggi esiste un grande divario tra la crescita della popolazione, e quindi dei suoi bisogni, e le risorse disponibili nel mondo, ma questi squilibri creano una opportunità perché rimediare a questi squilibri fa emergere investimenti a lunga durata che premiano le società impegnate nell’innovazione e quindi gli investitori che sono stati in gradi di riconoscerle.
Ma anche i cambiamenti climatici, la transazione energetica dai combustibili fossili alle energie rinnovabili l’urbanizzazione stanno rivoluzionando il pianeta e le opportunità che nascono da questa rivoluzione incideranno sicuramente in misura importante sul modo di investire degli anni futuri.
Quindi ha concluso il relatore ci si deve focalizzare su investimenti di lunga durata e non in trend passeggeri e su temi di portata troppo limitata o troppo estesa perché si deve sempre pensare che, in un momento di grandi cambiamenti come quello attuale, possano emergere all’improvviso nuovi temi interessanti.
Numerosissime le domande poste dai soci ai relatori, tant’è che il vicepresidente Tondato, vista l’ora tarda, ha dovuto imporre ex officio la chiusura della serata che probabilmente, vista anche al disponibilità dimostrata dai relatori, sarebbe ancora proseguita a lungo.