“Fa che ogni sera cali su di noi, con la Tua benedizione,
quella di coloro cui abbiamo offerto un sorriso,
suscitato una fede, arrecato un aiuto.” (i)
Sono le parole della preghiera del rotariano che, non più tardi una settimana fa, io stesso ho recitato durante la celebrazione in commemorazione dei “nostri” (ii) defunti rotariani.
Mi sono tornare in mente questa mattina all’alba, a dire il vero ben prima dell’alba, dopo una notte con poche, pochissime ore di sonno e troppe ore di pensieri che ha fatto seguito alla visita del Governatore Vincenzo Carena al nostro Club.
Devo fare una doverosa premessa: le considerazioni pronunciate dal Governatore, come più volte da lui stesso ribadito, sono il riporto di quello che è il giudizio, certamente formatosi negli anni, del Distretto sul Moncalieri e non il pensiero personale di Vincenzo Carena al quale, permettetemelo, dobbiamo riconoscere l’onestà intellettuale di avercele, per primo, riportate.
Abbiamo creato – mi scusino Giorgio e Carlo se utilizzo il noi – un progetto incredibile, immenso, grandioso che nel corso dei suoi primi venticinque anni di vita ha permesso il recupero di attrezzature e materiale sanitario che altrimenti sarebbe andato distrutto di difficile quantificazione e di impossibile valorizzazione economica che è stato invece recuperato e inviato laddove occorreva, laddove poteva servire per “arrecare un aiuto”, per “suscitare un sorriso”.
Eppure questo pare non bastare al Distretto, anzi questo ci porta ad essere definiti “avulsi dal Distretto” , poco o per nulla partecipi ai desiderata distrettuali che ormai vedono di buon occhio solamente progetti condivisi tra più Club, definiti negli obiettivi e delimitati nella tempistica.
Mi pare di poter dire che il Moncalieri viene considerato la mosca bianca o meglio la scheggia impazzita, sorda ai dettami del Rotary International e conseguentemente del Distretto che dà di noi una pessima valutazione e, rimanendo sul tema Brams, per il quale parrebbe probabilmente non avere più senso un progetto senza termini temporali, senza valorizzazione economica, senza obiettivi predeterminati, lasciati invece alla casualità delle dismissioni di attrezzature e materiali da una parte e della richiesta delle stesse dall’altra.
Ma, ed è la storia dei venticinque anni BRAMS che lo insegna, sino a quando ci sarà un singolo bene destinato alla rottamazione da una parte e una singola richiesta dall’altra, questa storia deve proseguire, deve continuare ad “arrecare un aiuto, offrire un sorriso”.
Parafrasando un famoso conduttore televisivo, vi faccio una domanda: meglio inquadrati e rispondenti ai dettami ed alle regole senza Brams o autarchici, avulsi e scapigliati con Brams,
meglio Beatles o Rolling Stones, Pooh o Vasco Rossi, Abba o Pink Floyd?
E se la risposta fosse una giusta via di mezzo?
Se la risposta fosse Cream, Ligabue o Mamas and Papas?
Lascio a voi la scelta.
Sarebbe comunque sciocco nasconderci che il nostro Club ha in se una forte dose di autarchia e, nel passato soprattutto, una certa gelosia nei confronti di quanto da lui creato ma negli ultimi anni c’è stato un profondo cambiamento e la dimostrazione è data dalla tenacia con cui Carlo Ferruccio ha tentato con vari Governatori di far decollare il progetto a livello distrettuale.
A tal proposito e a conferma delle parole della mia premessa, la prima parte dell’incontro tra il Governatore, il Segretario Distrettuale Roberto Pontacolone, l’Assistente del nostro gruppo Enrico Desideri e Presidente e Segretario ha avuto come tema principale proprio il nostro progetto Brams.
Marco e io abbiamo chiarito ai rappresentanti distrettuali la ferma volontà del Club di proseguire nel progetto, la creazione di una banca dati che renderà accessibile a più persone la conoscenza di quanto disponibile e delle richieste ma anche le difficoltà che non ci nascondiamo in ordine alla nostra capacità di valutare in termini pratici quanto viene offerto all’Associazione.
A questo punto il Governatore ha fatto una grande e, devo riconoscerlo, per certi versi inaspettata e sorprendente apertura a rendere il progetto Brams un progetto distrettuale, impegnandosi sin da ora a parlarne con i due Governatori che lo seguiranno al fine proprio di renderlo un progetto ultrannuale che coinvolga il Distretto intero.
Dopo l’incontro con gli altri consiglieri e l’onore alle bandiere, il Presidente Boggione ha letto un breve curriculum del Governatore (iii) e quindi gli ha ceduto il microfono, anzi la parola, visto il solito malfunzionamento del nostro impianto, per la sua allocuzione.
Vincenzo Carena ha messo subito in luce la caratteristica precipua del Rotary, la sua internazionalità.
Ricordando l’Assemblea Internazionale di Orlando ha evidenziato come i 530 Governatori partecipanti con le rispettive consorti non abbiano mai formato gruppi stabili e come i Governatori italiani non si siano mai incontrati tra loro ma sempre, giorno dopo giorno, con rotariani prima non conosciuti. Sono stati, ha detto, momenti magici in cui si parlava una unica lingua, quella rotariana, intesa come unità di valori, amicizia, disponibilità a collaborare, a raggiungere obiettivi importanti.
Non si deve infatti dimenticare che alla parola “Rotary” segue “International” a significare il dovere continuo di alzare l’asticella dei nostri obiettivi, delle nostre attività che devono essere importanti e impattanti.
E’ poi passato a evidenziare i temi dell’anno rotariano in corso :
Progetto Polio Plus: i casi e i paesi interessati continuano ad essere pochi ma non si deve abbassare la guardia sino a raggiungerne la completa eradicazione.
Pace positiva: intesa non tanto come risoluzione di un conflitto in essere ma volta a creare le condizioni perché il conflitto non venga a nascere, ad esempio, sullo sviluppo sostenibile e sulla giustizia equa.
Cambiamento e continuità: si dovrà prestare attenzione al bilanciamento tra l’una e l’altra in quanto nel prossimo futuro evolveranno sicuramente le regole amministrative ma altrettanto sicuramente non cambieranno i nostri valori di etica, amicizia, servizio, progetti.
In chiusura il Governatore ha poi ricordato il tema distrettuale per questo anno rotariano: “l’anziano”, inteso come persona fragile, solitaria, magari malata ed evidenziando come ciascun Club sia libero di decidere in piena autonomia il proprio comportamento, da solo, in unione con altri Club, con l’aiuto della Rotary Foundation o meno; l’importante è che i 45 Club del Distretto si muovano della stessa direzione al fine di massimizzare l’impatto su territorio.
Dopo averci dato appuntamento per il 29 novembre, al Galà d’inverno, previsto al Museo del Risorgimento (iv), ed al Congresso del 7 giugno al grattacielo Intesa San Paolo, ha passato la parola alla signora Valeria che ci ha ricordato la giornata che segnerà la conclusione del tema distrettuale : al Centro Congressi della Curia ciascun Club presenterà l’attività svolta sul tema.
Lo scambio dei gagliardetti tra il Presidente ed il Governatore ha concluso la serata.
(i) Dalla preghiera del rotariano
(ii) La virgolettatura è voluta e non casuale
(iii)Avvocato cassazionista,, torinese, laureato magna cum laude in giurisprudenza all’Università di Torino, Arbitro e Conciliatore in materia societaria presso la Camera Arbitrale del Piemonte, Mediatore professionale presso l’Organismo di Mediazione dell’Albo degli Avvocati di Torino.Rotariano dal 1997, è stato Coordinatore della Commissione sovvenzioni della R.F., Assistente del Governatore per il Gruppo 6; membro della Commissione Distrettuale Formazione della Commissione Distrettuale per la modifica del Regolamento Distrettuale, Presidente della Commissione Distrettuale del Terzo settore, PHF, Major Donor della Rotary Foundation.