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Un’ambulanza per l’Ucraina

Un’ambulanza per l’Ucraina

Di guerra si è ancora parlato nella serata del 6 giugno che ha avuto gradissimo ospite Padre Albano che, in Italia per qualche giorno, ha voluto ringraziarci degli aiuti che abbiamo già inviato tramite Brams  e per raccontarci in presenza la situazione che si sta vivendo non solo in Ucraina ma anche il Romania dove, a Baia Mare, vengono raccolti tutti i beni che il Sermig e, nel nostro piccolo, anche il nostro Club ha inviato.

Il momento veramente importante della serata è stata la consegna della seconda ambulanza procurata da Brams che, grazie alla cortesia dei titolari e dei dipendenti dell’Alea Srl di Moncalieri, è stata portata sin sul prato del Golf per la consegna ufficiale a padre Albano.

Ma l’ambulanza, un Fiat Ducato 230 completa di barella autocaricante e defibrillatore semiautomatico nuovo, non partirà da sola alla volta di Baia Mare; con essa, sul Tir che la trasporterà, un’altra  impressionante quantità di attrezzature mediche, medicinali, occhiali, vestiti e cibo recuperata  grazie all’opera continua e indefessa di  Giorgio Crua e Michele Palumbo e  di cui, a caso,  vi cito : una cabina audiometrica, un ecografo, mille cinquecento pompe per infusione, due mila bisturi monouso, un laringoscopio, varie serie di ferri chirurgici per microchirurgia dell’orecchio, per tonsillectomia, per settoplastica, un bancone da visita ORL.(vi allego comunque l’elenco di quanto inviato)

Questo invio si aggiungerà agli 88 Tir per oltre mille cinquecento tonnellate di materiale che sono giunte a Baia Mare e che lì le suore della residenza dei Padri Somaschi, che padre Albano ha definito più volte nel proprio intervento “200 guerrigliere”, trasportano con la scorta dei partigiani ucraini oltre le linee russe agli ospedali che ne hanno fatto richiesta.

Questo è un punto importante che padre Albano ha voluto sottolineare con forza : spesse volte chi offre materiali o beni alle organizzazioni umanitarie si chiede, molte volte con ragione,  se effettivamente questi beni giungano alla loro destinazione finale, ebbene tutti i materiali che giungono a Baia Mare vengono trasferiti su furgoni che possono trasportarne circa due tonnellate ciascuno e, grazie alla ferrea volontà delle “guerrigliere” vengono fatti arrivare alla loro destinazione in quella che è stata chiamata “operazione cicogne”

Il nome, ci ha spiegato padre Albano, deriva da un aereo tedesco della seconda guerra mondiale lo “storch”, cicogna in lingua tedesca appunto, che veniva usato per operazioni di  supporto all’artiglieria.

Le suore, sotto la guida di Suor Sebastiana, sono addirittura arrivate a preparare i pasti per i soldati nelle trincee.

La Chiesa in Ucraina ha aperto le porte di tutti i monasteri del paese agli sfollati che possono trovarvi protezione, cibo ed un riparo dopo aver perso tutto quello che possedevano.

La guerra è brutta, ci ha detto, è brutta quando le mine uccidono indistintamente bambini inermi, vecchi e donne ma anche quando i soldati danno alle fiamme un tank con l’equipaggio di cinque soldati al suo interno, ma, contemporaneamente, mette in mostra la bellezza di quegli uomini e di quelle donne che in  un momento in cui il male sembra vincere sul bene, si adoperano per fare  del bene a chi ne ha assoluta necessità.

Ed il ringraziamento di padre Albano è andato a noi soci  del Rotary Moncalieri sì per le grandi quantità di aiuti che abbiamo mandato e continuiamo a mandare, sì per averlo accolto ed ospitato ma soprattutto per aver  condiviso con lui la tragedia che quella terra, non così lontana da noi, sta vivendo.