Ancorché organizzata molto velocemente e con poco preavviso, la nostra serata 1967 ha visto una buona partecipazione e grazie alla comunicatività del nostro ospite è stata vivace e piacevole.
E’ stato con noi Nicola Russo, artista napoletano di origine ma torinese di adozione, artefice del progetto TOH, un progetto indipendente, completamente finanziato dall’artista che ha immaginato una opera che simboleggiasse coraggio e inclusività e che ispirasse, in questo momento di perdurante difficoltà, una rinascita per un futuro migliore.
E quale simbolo della città migliore del Toret, la classica fontanella di acqua pubblica con la testa del toro?
L’idea della fontana pubblica nasce nel marzo del 1859 con l’inaugurazione del primo acquedotto della città e nel marzo del 1862 la giunta municipale delibera la installazione di 21 fontanelle di acqua potabile e “la forma più conveniente di queste”, in aggiunta a quelle già esistenti; nel luglio dello stesso anno si decide di aumentarne il numero a 45, vengono presentati i disegni delle fontanelle che si presentano esattamente come le conosciamo ancora oggi ed infine, a seguito della firma delle Condizioni per la provvista di fontanelle in ghisa da collocarsi sul suolo pubblico tra il Sindaco di Torino, gli Assessori, ed il fonditore Martino Polla (che si impegna a fornire quattro fontanelle alla settimana), ha inizio la messa in opera vera e propria dei torèt: il documento è datato 17 luglio 1862.
Oggi ci sono circa 800 Toret sparsi per la città, tutti dipinti con l’ormai iconico verde smeraldo.
Partendo proprio da questo simbolo, l’artista ha creato questa opera che ha definito “geneticamente pop” e che vuole essere il manifesto di una nuova società che riprenda i valori che nel 1861 hanno dato vita al nostro paese.
Come ha detto molto bene il nostro vicepresidente Carlo ferruccio Tondato, che sostituiva Gianni Radis assente per motivi di lavoro, definire Nicola Russo “scultore” è assolutamente riduttivo, il suo Toret è stato disegnato a computer, con una speciale stampante 3D è stato elaborato il prototipo da cui sono nati gli stampi.
Ogni singola opera, da quella piccola (20 centimetri) a quelle enormi ( 200 e 400 centimetri) sono realizzate in una speciale vetroresina la cui composizione è particolarmente attenta all’ambiente e che viene stesa sugli stampi, tre per ogni pezzo e quello della testa addirittura di viso in cinque parti.
Opere realizzate esclusivamente a mano e rigorosamente con il coinvolgimento artigiani del territorio che hanno avuto un successo, ha confessato l’artista, inaspettato; a Torino TOH è presente in più di ottocento case ed è arrivato anche in Canada, negli Stati Uniti, in Francia, Spagna, Germania.
Il progetto ha coinvolto numerosissimi partners nella città e ha avuto sin da subito una connotazione sociale : Nicola Russo ha infatti voluto che i fondi raccolti attraverso la vendita delle opere aiutassero la Fondazione per la Ricerca sul Cancro di Candiolo, cui sono già stati consegnati oltre cinquantamila euro.
Oggi è in via di realizzazione il progetto di collocare una delle grandi figure nei giardini della Biblioteca Civica della nostra città e per farlo serve anche l’aiuto del nostro Club, economico anche ma soprattutto di ricerca di imprese e istituzioni che vogliano dare una mano per arricchire la collezione di arte moderna che l’assessore alla cultura della città, Laura Pompeo, sta realizzando all’interno della struttura.
Nicola Russo, accompagnato in questa sua visita da Stefania Zanardi, account manager di Minimarketstudio Creative Store ha poi donato uno al Club dei suoi Toret dell’ormai iconico colore verde smeraldo che per ora e solo per ora fa bella mostra di sé a casa del nostro prefetto.
Numerosissime sono state le domande dei soci presenti alle quale l’artista ha risposto con arguzia e simpatia e a lui quindi vanno i nostri più sinceri ringraziamenti per il dono e per la piacevolissima serata.