E’ nato nel secolo scorso, nell’ormai lontano 1999 da due genitori, un medico pediatra, Giorgio Crua, ed un industriale pianista, Carlo Ferruccio Tondato (i), che, in grande anticipo sulle unioni civili della legge Cirinnà del 2016, lo hanno fatto nascere certi sin dal primo vagito delle sue immense opportunità; ha trascorso una infanzia felice tra tanti zii che lo hanno aiutato a crescere; nell’adolescenza ha forse patito la sua collocazione un po’ periferica anelando a orizzonti più ampi e, come tanti adolescenti, ha attraversato momenti di difficoltà in cui ha anche ipotizzato l’abbandono della via intrapresa ma, grazie all’amore e alla perseveranza dei genitori che hanno avuto anche l’accortezza di affiancargli un precettore di alto profilo, tale Michele Palumbo da Vinovo, che ha saputo risvegliare in lui e anche nei suoi zii la passata passione e la voglia di fare, oggi pare aver superato quel momento di difficoltà ed è pronto al grande salto di qualità, a raggiungere ancora più ampi traguardi e quella visibilità che non gli è mai stata offerta e che, con onestà, riconosce essergli sempre mancata.
Quella sua compostezza e quella sua riservatezza tipicamente sabaude all’inizio gli hanno fatto scegliere di portare avanti la sua attività solo in famiglia senza chiedere troppo aiuto all’esterno, quasi temesse di vedersi strappare di mano l’idea che stava alla base dei suoi successi ma ora, raggiunta la maggiore età, si “è fatto persuaso” (ii) che per raggiungere obiettivi ancor più elevati deve necessariamente uscire dal suo mondo provinciale ed esportare la sua idea all’esterno della sua famiglia, ad altri uomini di buona volontà che sappiano replicarla e renderla efficace e pratica in territori diversi.
E la via scelta per iniziare questo percorso di visibilità è stata quella proposta dal suo precettore: una serata con ospiti che potessero essere interessati all’idea di base, che, grazie alla loro attività potessero non solo aiutarlo direttamente ma anche esportarla e proporla, venderla in qualche modo, all’esterno della famiglia.
Già, proprio l’Idea, con la I maiuscola, quella che da sempre porta avanti il mondo, quella che faceva pensare a Cristoforo Colombo che ci fosse qualcosa al di là del mare, a Galileo Galilei che fosse la terra a girare attorno al sole e non viceversa, a Guglielmo Marconi che la voce si potesse trasportare senza necessità di fili da un luogo all’altro, quell’Idea che ha portato i suoi genitori a battezzarlo BRAMS, Banca per il Recupero di Attrezzature e Materiale Sanitario, quell’Idea in base alla quale, quasi novello Robin Hood (iii) ha compreso che molte delle cose che il nostro mondo ha destinato al macero possano invece essere, in altri mondi meno fortunati del nostro, ancora utili.
La questione economica non riveste per lui una importanza vitale : la sua natura particolare lo aiuta ad ottenere contributi dall’amministrazione statale, dagli zii e da tanti amici esterni alla famiglia, da chi, come Paolo Masi (iv) che trasporta dimenticandosi certe volte addirittura di farsi pagare, da chi ripara le attrezzature gratuitamente o quasi, da chi, come Emilia Suppo, gli offre “a gratis”, come dicono i torinesi, l’uso di locali per conservare le sue cose, lo aiutano nella pratica di tutti i giorni; quello che desidera è offrire gratuitamente ad altri la sua Idea, trovare chi la voglia replicare.
E come trovare discepoli se non facendo vedere loro quanto sia riuscito a fare dalla nascita ad oggi………
A questo ha pensato Michele Palumbo che con le sue slides, “L’anno 2022 di Brams”, ha ripercorso la vita e le opere di Brams, ha spiegato la sua struttura che riceve la notizia della disponibilità di materiale da parte di enti e presidi medici e la abbina alla richiesta del medesimo materiale da parte di chi ne ha necessità; ha elencato le più importanti spedizioni, più di seicento in trenta paesi del mondo dal Messico alla Costa d’Avorio, dal Camerun al Romania, dal Togo al Niger, dal Brasile alle Isole di Capo Verde, senza dimenticare quanto inviato sul nostro territorio.
Nell’anno appena trascorso la guerra in Ucraina ha determinato da un momento in poi le donazioni e la loro destinazione, e la gran parte del materiale recuperato è stato inviato proprio nelle zone di guerra : due ambulanze, di cui una completa di barella autocaricante e defibrillatore semiautomatico nuovo, una cabina audiometrica, ecografi, defibrillatori, ventilatori polmonari, interi tir di medicinali, abiti, scarpe, viveri.
E’ stato un anno intenso e soddisfacente soprattutto quando vedendo la felicità delle persone al momento in cui ricevono il materiale : il video della consegna dell’ambulanza con la voce carica di emozione, di gioia, di incredulità di una donna in sottofondo rimarrà a lungo nella nostra memoria e nei nostri cuori.
Ma anche l’anno che è ormai arrivato ha tutte le sue intenzioni di essere altrettanto vivace ed intenso, viste le tante richieste già pervenute in questi pochi giorni dallo Zambia, dal Kenia, dal Benin e dall’Italia.
Se, come dice il proverbio, il buon giorno si vede dal mattino, il primo passo verso una maggior visibilità e verso la ricerca di amici disponibili ad aiutar il programma è stato fatto ed è stato fatto molto bene; per questo sono doverosi i ringraziamenti a Giorgio, Michele, Carlo Ferruccio e a tutte le persone presenti alla serata, autorità rotariane, medici, giornalisti con la speranza che possano dare una mano al programma perché, come ha detto il Presidente dell’Associazione Amici di Brams Carlo Ferruccio Tondato nel suo intervento, “non deve assolutamente morire, ma all’opposto vivere, crescere e diventare sempre più grande ed importante”
- Non ricorda qualcosa di accaduto nell’ancor più lontano 1921?
- E’ un patito di Camilleri e del suo commissario Montalbano.
- “Robin des bois – Le prince des voleurs” Alexandre Dumas – 1872. La reinterpretazione della storia e della vita di Robin Head, eroe popolare del Regno Unito.
- E’ stata chiamato tutta la sera Paolo, anche se lui è Pietro ma, molto simpaticamente, ha sottolineato come comunque l’onomastico cada nello stesso giorno e quindi ..….